domenica 29 novembre 2020

TYSON vs JONES Jr - TANTO RUMORE PER NULLA

 


Insomma alla fine è andato tutto come da programma. Un' americanata terminata con un salomonico verdetto di parità. Le uniche considerazioni possibili, a mio parere, sono quelle riguardo allo stato di forma dei due ex campionissimi: tutto sommato decente quello di Mike Tyson, nonostante i 54 anni e una vita passata sempre sul limite del non ritorno. Ormai da pensionato quello di Roy Jones, il quale ai suoi tempi è stato considerato con merito, per almeno un lustro, il migliore pugile pound for pound.
L'esibizione prevedeva regole particolari: 8 round da 2 minuti, giuria non ufficiale (non in presenza ma collegata on line), nessun verdetto ufficiale, niente ko, incontro stoppato in caso di ferite, guanti più grandi, da 12 once .


A mio parere, pur senza forzare i colpi e ormai fisiologicamente privo dell'epico furore, Iron Mike è apparso migliore rispetto a un Jones visibilmente appesantito nel corpo e più dedito a cercare il clinch per tutto l'arco della contesa.
La giuria, composta da celebri ex campioni, ha però visto un'altra storia: 79 a 79 per Christy Martin, 79 a 73 Tyson per Chad Dawson e un assurdo 76 a 80 Jones secondo il grande Vinny Pazienza.
Mike Tyson, deluso dal verdetto ha già sbandierato la sua volontà di rivincita. Con tutto il rispetto e l'affetto che nutro per questi due grandi campioni, preferisco ricordarli rivedendo le loro gesta di quando erano re e ringraziandoli perchè proprio loro mi hanno fatto innamorare del pugilato. Il resto è, ahinoi, fuffa.





sabato 28 novembre 2020

SUPERMEDI: JACOBS RITORNA CON UNA VITTORIA MA NON FA MIRACOLI

Jacobs entra col sinistro nella guardia di Rosado


Daniel Jacobs sarebbe il perfetto interprete per la sceneggiatura di un film. Talentuoso peso medio, campione Wbo di categoria nel 2011, è riuscito a sconfiggere un insidioso tumore osseo che lo ha tenuto lontano dal ring per ben due anni. Dopo aver portato a casa la vittoria più importante della sua vita, il pugile di Brownsville (NY) è riuscito a detenere il titolo Wba dei medi per ben quattro anni prima di inchinarsi a Golovkin (2017). Alla faccia di chi lo voleva finito, il nostro è successivamente riuscito a riprendersi la corona Ibf dei pesi medi per perderla successivamente contro Canelo Alvarez (2019).

Salito nella categoria dei supermedi e inattivo da 11 mesi, dopo la bella vittoria su Julio Cesar Chavez jr,  il 33enne Jacobs sta cercando di riproporsi nuovamente a livello mondiale ma la strada che porta a una nuova chance iridata, ieri notte passava per le mani del 34enne di Philadelphia Gabriel "Baby Gabe" Rosado, ex medio anch'egli uscito sconfitto dal confronto con Golovkin del 2013, un pugile sostanzialmente di attacco ma anche dal record non immacolato (25 vittorie -12 sconfitte e 1 pari).

Gancio sinistro di Rosado colpisce Jacobs al mento

Insomma per "Miracle Man" Jacobs sembrava la serata ideale per farsi strada verso l'apice della sua nuova categoria di peso ma per lui il match contro Rosado è stato tutt'altro che una passeggiata. Probabilmente il suo team si aspettava un avversario pronto a partire, come di consueto, col piede sull'acceleratore ed aveva impostato una condotta atta ad agire di rimessa in velocità. Baby Gabe, invece, che come trainer presentava all'angolo nientepopodimenoche Freddie Roach in persona, riusciva a sovvertire gli esiti della contesa optando per una tattica accorta e speculare a quella di uno spaesato Jacobs.

All'Hard Rock Hotel di Hollywood è venuta fuori una partita a scacchi giocata per tutti i 12 rounds sull'attesa e sulla precisione dei colpi, un match difficile da portare in porto ma anche da giudicare per chi doveva farlo a bordo ring. Alla fine la "split decision" della giuria ha premiato Jacobs - 115 a 113 due volte e un 113 a 115 per Rosado - probabilmente in virtù di un'ultima ripresa in cui l'ex campione è apparso più voglioso dell'avversario, rimasto invece inaspettatamente di più sulle sue. Il punteggio sulle scorecards dimostra anche che diversi rounds sono stati assegnati in parità, cosa che sui ring USA non è scontata. 

Jacobs esulta alla lettura dei cartellini. Rosado, contrariato, credeva di aver vinto complice un errore dell'annunciatore

Ciliegina sulla torta è stato l'errore del ring announcer che sbagliando la località di provenienza del vincitore aveva fatto credere a Rosado (e ai commentatori) di essersi aggiudicato la vittoria. Due punti di differenza per Jacobs anche sul mio personalissimo cartellino ma con un 118 a 116. Per Miracle Man adesso si prospetta una nuova sfida mondiale.Vedremo.


      

MICHAEL MAGNESI CAMPIONE DEL MONDO DEI SUPERPIUMA (IBO)

Gancio destro di Michael Magnesi


Da ieri sera il nostro pugilato torna ad avere un "campione del mondo". Il laziale Michael Magnesi, sul ring di Fondi, ha fatto propria la vacante corona Ibo dei superpiuma ai danni del 37enne svizzero-ruandese Patrick Kingamazi. Nonostante la boxe viva da decenni nella paradossale condizione di essere l'unico sport in cui cinque o sei atleti per categoria di peso possano contemporaneamente dichiararsi campioni del mondo, al netto del valore della sigla, la vittoria di Magnesi è da considerarsi importante per il rilancio della "nobile arte" italiana.

Il ragazzo è giovane (26 anni) e propone un pugilato abbastanza spettacolare in cui continuità di ritmo e pugno risolutore (dote rara nei nostri atleti) non passano inosservati allo spettatore.
Di fronte ad un avversario forse di caratura non eccelsa ma di sicura esperienza internazionale, Magnesi si è dimostrato fighter, non cedendo mai il centro del ring e tentando la via del ko fin dal primo colpo di gong.

Magnesi con la cintura IBO di campione del mondo


Dopo una flebile resistenza alle serie portate dall'italiano, Kingamazi è andato al tappeto due volte: una nel terzo round e l'altra, definitivamente, nel quinto. In entrambe le occasioni è stato decisivo l'ottimo uso del gancio destro, portato in maniera secca, precisa e potente.
Per Michael Magnesi (18-0 il suo record) si tratta di un successo che potrebbe schiudergli il cammino verso le sigle mondiali tradizionali. L'impresa non è semplice ma per ora il ragazzo merita i complimenti e un grosso in bocca al lupo. 🥊🥊

Video dell'incontro https://www.youtube.com/watch?v=3LXjsA2zcBw



La gioia del pugile laziale abbracciato dalla moglie Alessandra Branco, sua manager e figlia di Silvio Branco


sabato 21 novembre 2020

WELTER: A LONDRA CONOR BENN VINCE ANCORA MA AI PUNTI



WEMBLEY ARENA - Londra (UK) - 21.11.2020

Vittoria numero 17 sul ring della Wembley Arena per il figlio d'arte Conor Benn, considerato tra gli addetti come uno dei migliori prospetti tra i pesi welter. Il nostro ha avuto la meglio ai punti dopo 10 riprese sul tedeschissimo Sebastian Formella. In palio un titolino minore griffato wba di cui Benn era già detentore. Quella dell'inglese é stata una vittoria solida e tecnicamente limpida, costruita grazie ad un ritmo incessante e a delle frustate portate col jab sinistro che mettevano in difficoltà l'avversario fin dai primi scambi. Il campioncino non è però riuscito a chiudere la contesa prima del limite in quanto Formella, ex gruista al porto di Amburgo, si è confermato un solidissimo incassatore.



Per Conor Benn si tratta quindi di un ulteriore passo in avanti anche se per tracciare dei limiti alla sua boxe fin qui inattaccabile, dovremo attendere avversari ancora più ostici del tedesco.
Il paragone in questi giorni è andato, inevitabilmente, a toccare il papà di Conor. Ebbene, avendo avuto l'opportunità di vedere combattere più volte Nigel Benn negli anni novanta, credo che il primo limite di Conor sia proprio questo. Molto bravo, sicuramente combatterà per un mondiale, ma ho l'impressione che non sia paragonabile al distruttore che fu Benn senior per storia, origini ed avversari affrontati.

HIGHLIGHTS DELLA RIUNIONE



domenica 15 novembre 2020

WELTER WBO - A CRAWFORD BASTA UN COLPO PER ANNIENTARE BROOK



LAS VEGAS (ND/USA) 21.11.2020

Sul trono dei Campionissimi della boxe contemporanea i media americani pongono da tempo Terence Crawford (37-0), 32 enne di Omaha Nebraska, re dei welter per la wbo, già campione nei welter jr. e nei pesi leggeri. Hanno ragione: tatticamente difficile da inquadrare, dotato di precisione millimetrica nel jab sinistro, velocità di esecuzione e buona potenza nella mano destra.

Ne sa qualcosa l'inglese Kell Brook (39-3), ex campione di questa categoria, che stanotte, sul ring di Las Vegas, era in vantaggio di un punto per almeno due dei tre giudici. Tre round di tattica e fioretto in velocità, di attese e bagliori coi rispettivi sinistri a tagliare come lamette. L'inglese con in cuore la speranza di abbattere un ostacolo invalicabile. Crawford ad attendere come una pantera nella radura e con l'occhio destro già un pò gonfio.




Tuttavia non si è migliore pound for pound per caso: quarto round, Brook tenta l'affondo in uscita da uno scambio ravvicinato. E'il primo e unico pertugio che l'inglese concede all'avversario. Crawford stampa sull'occhio sinistro dello sfidante un hook destro cortissimo ma caricato alla perfezione. La zampata della pantera. Roba di decimi di secondo. Il resto è una serie a due mani che di fatto chiude la contesa. Questo è Terence Crawford (39, re dei pesi welter e re del pugilato di oggi.


HIGHLIGHTS DAL SITO TOP RANK



IL MATCH DELL'ANNO: CRAWFORD RE TOTALE DEI SUPERMEDI. LEZIONE IMPARTITA A CANELO. MA LO SPETTACOLO E' IL GRANDE ASSENTE

  LAS VEGAS - 14.09 -  Ha vinto Crawford . Netto. E a mio parere ha vinto dominando alla sua maniera: ragionando, correndo attendendo e mett...