Un attacco di Carl Frampton con il destro che colpisce al capo Santa Cruz
Il nordirlandese, già ex re dei Supergallo WBA e IBF, strappa al messicano la corona dei Piuma WBA Super al termine di un match tecnicamente ineccepibile!!! Frampton ha dominato per tempismo, velocità e una tattica di rimessa che ha spiazzato un Santa Cruz votato all'attacco per cercare, vanamente il colpo risolutore.
HIGHLIGHTS
I cartellini dei giudici davano 117-111 e 116 - 112 per Frampton, mentre inspiegabile risultava il pari (114-114) dell'italiano Guido Cavalieri. Carl Frampton irrompe comunque in maniera fragorosa anche sul tetto dei piuma anche se con molta probabilità vedremo molto presto una rivincita tra lui e Santa Cruz.
Paulie Malignaggi (a sinistra)
Nel sottoclou, vittoria anche per l'italoamericano ex re dei Welter WBA, Paulie Malignaggi che ha battuto ai punti in 10 round il connazionale Gabriel Bracero.
Sfida tutta romana, equilibrata e spettacolare tra Valerio Ranaldi (11-1) e Alessandro Sinacore (12-2) andata in scena sul ring dello stabilimento balneare "L'Ancora" in Maccarese. L'evento, griffato dalla BBT di Davide Buccioni, era valevole per la cintura italiana dei supermedi detenuta da Ranaldi ed ha mantenuto le promesse in essere nel corso della vigilia.
Tra le dodici corde si sono infatti visti due pugili generosi che hanno ribattuto colpo su colpo per tutte le dieci riprese del match. Ha avuto la meglio il campione che ha mantenuto la corona grazie a un verdetto di majority decision (96-95 e 97-94 più un 95-95) il quale ha probabilmente premiato l'accuratezza tecnica e la maggiore precisione di Ranaldi.
Tuttavia si è trattato di un match intensissimo che ha vissuto tre fasi: la prima (1-4 round) favorevole a Ranaldi, più preciso ed efficace di Sinacore, sebbene privo del colpo risolutore che durante il terzo tempo avrebbe potuto chiudere la partita. Poi (5-8 round), il campione frenava probabilmente a causa della stanchezza e di un fastidioso taglio al sopracciglio sinistro. Sinacore ne approfittava per piazzare diversi colpi che mettevano in difficoltà l'avversario, bravo però a disputare un ottimo decimo round, nel quale si faceva notare per la maggiore caratura tecnica.
Al termine dell'incontro avevamo Sinacore avanti di due punti ma, stasera, decretare il vincitore è stato compito davvero arduo. I complimenti vanno comunque fatti ad entrambi i duellanti che hanno senza ombra di dubbio onorato il pugilato italiano.
Dopo aver abbattuto anche il non semplice ostacolo rappresentato da Thomas Williams Jr, Adonis Stevenson si conferma probabilmente il miglior mediomassimo del momento. Giunto alla settima difesa della corona WBC dei Light-Heavyweights, il 38enne haitiano-canadese ha dichiarato pubblicamente di aspettare Sergej Kovalev, campione WBA-IBF e WBO, per il match che riunificherebbe tutte le cinture della categoria.
Ma veniamo all'incontro che Stevenson disputava tra le mura amiche del Videotron Centre e che confermava le attese di sfida tra due temibili picchiatori: Williams finiva al tappeto già al termine del primo round, colpito da un gancio sinistro che non gli lasciava scampo. Poi, nel secondo tempo, la reazione dello sfidante con Adonis teso a contenere le sfuriate del rivale. Nel terzo round Williams intensificava l'azione con alcune potenti serie a due mani mentre Stevenson era costretto a contenere. Nel round dell'epilogo, il campione riprendeva l'iniziativa, anche favorito da un colpo basso fortuito che spezzava il ritmo di Williams, il quale commetteva l'errore di stoppare del tutto la propria azione.
Durissimo scambio tra Williams jr e Stevenson, entrambi temibili picchiatori
Un pugile della classe di Adonis non poteva che approfittarne prima costringendo lo sfidante alle corde e poi bombardandolo con duri colpi al corpo che ne sfaldavano la solida guardia. Apertasi una piccola breccia, ecco il letale gancio sinistro di Stevenson che centrava Williams al volto e spediva lo sfidante nel mondo dei sogni. Nonostante l'onorevole tentativo di rimettersi in piedi, Williams era contato "out".
Adonis Stevenson esulta dopo l'out dell'arbitro. Dopo sette difese del titolo, ha dichiarato di volere Kovalev
Per Adonis "Superman" Stevenson si tratta della 28a vittoria (23 ko) mentre per il 28enne Thomas Williams jr della seconda sconfitta su un record di 20 successi.
Giovanni De Carolis difenderà la corona mondiale WBA dei Supermedi nella rivincita contro Tyrone Zeuge da effettuarsi in Germania in ottobre o in novembre. L'infortunio del pugile tedesco, avvenuto nel corso del durissimo match andato in scena lo scorso 17 Luglio, si è rivelato infatti meno grave del previsto e la radiografia ha escluso la lesione della cuffia dei rotatori della spalla sinistra.
L'atteso rematch è già stato ufficializzato dall'organizzatore Sauerland.
In caso di forfait di Zeuge, per De Carolis sarebbe invece pronto l'armeno-tedesco Arthur Abraham.
Probabilmente non ci crederà neanche lui: stiamo parlando del 24enne filippino Marlon Tapales, andato in Thailandia per affrontare il quotato campione dei Gallo WBO Pungluang Sor Syngyu e ritrovatosi, all'improvviso, campione del mondo.
Eh sì perchè le sorti del combattimento stavano volgendo nettamente in favore del padrone di casa, che nel corso del 5 round aveva atterrato Tapales addirittura per due volte dopo avere scagliato due potenti colpi al bersaglio grosso. Il campione era infatti avviato verso una tranquilla conferma ai punti quando, nell'11 assalto, era centrato da un precisissimo diretto sinistro dello sfidante che lo mandava per le terre. Si trattava dell'azione che invertiva l'inerzia dell'incontro: Sor Syngyu si rialzava frastornato per essere investito da una gragnuola di colpi che, di fatto, induceva l'arbitro a fermare le ostilità.
Quasi un mese fa avevamo salutato Benny Cannata come fresco campione italiano dei mediomassimi ma la positività alla sostanza vietata Epitrenbolone ne ha determinato la sospensione in via cautelare. Il controllo sarebbe stato effettuato da Nado Italia subito dopo il match che il pugile palermitano aveva sostenuto contro il fiorentino Rettori. La comunicazione è stata effettuata dal Coni. (fonte Ansa)
Il match di riunificazione tra i due imbattuti campioni dei superleggeri Terence Crawford (Wbo) e l'ucraino Viktor Postol (Wbc) era atteso da mesi ma sul ring dell'MGM Grand ogni dubbio è sparito via nell'arco di poche riprese. Troppo forte lo statunitense che dopo tre round di studio, ha iniziato ha cambiare marcia imponendo ben due kd (nel quinto round) all'avversario.
Troppa la differenza di caratura tra i due, nonostante Postol non partisse affatto con lo sfavore dei pronostici. Crawford ha sciorinato un bagaglio tecnico degno di un fuoriclasse: cambi di guardia, gioco di gambe brillantissimo, ha colpito l'avversario sia di rimessa sia di prima intenzione sopperendo lo svantaggio dell'allungo grazie all'uso del jab dal basso per aggirare i colpi di Postol. E poi l'americano ha mostrato una mobilità sul tronco a dir poco disarmante ogni qualvolta Postol ha cercato di chiuderlo all'angolo oltre ad un'intelligente lavoro in fase di clinch.
Netto il divario tra i due anche sulle scorecards dei giudici: 118-107 (due volte) e 117 - 108 sancivano il meritato trionfo per Terence Crawford che, a fine match, riceveva i sinceri complimenti da parte di uno sportivissimo Postol.
Nel sottoclou Oscar VALDEZ batte Matias Carlos RUEDA per ko al 2round e si aggiudica il vacante titolo dei Piuma WBO
L'imbattuto messicano Oscar Valdez (20 - 18 ko) ha conquistato il vacante titolo dei Piuma WBO sgretolando l'altrettanto imbattuto argentino Matias Carlos Rueda (26-1 23 ko). L'incontro si prospettava come una battaglia tra due tipi dal pugno tosto (specialmente Rueda, classico picchiatore) e così è stato.
L'argentino partiva subito forte ma la migliore classe di Valdez finiva prima per disorientarlo e poi per annichilirlo grazie a un sinistro che lo colpiva sul volto a mò di frusta. Rueda si rimetteva in sesto e riprendeva ad attaccare, ma nel secondo round, un altro gancio sinistro d'incontro lo faceva traballare prima di finire in ginocchio sull'ennesimo sinistro di Valdez, micidiale stavolta nel centrare l'argentino al fegato. A quel punto i giochi erano fatti: Rueda si rialzava per essere inondato di colpi al volto per poi ricadere sulle ginocchia dopo aver incassato un altro duro sinistro al fegato. L'argentino stavolta rimaneva a terra oltre il "dieci" e Oscar Valdez poteva festeggiare il suo primo successo mondiale.
Negli altri incontri vittoria per il welter Josè Benavidez su Francisco Santana ai punti in dieci round. Successo netto ma un giudice aveva preso posizione a bordo ring col cartellino già compilato. Poi, successo a fatica dell'ucraino Govzdyk sullo statunitense Karpency (ko al 6 round) e successo prima del limite (kot 6 round) dell'italo australiano Leonardo Zappavigna sul cinese Ik Yang.
In una Plaza de Toros di Leganes infuocata è andato in scena il derby spagnolo tra l'idolo locale Ruben Nieto, campione EBU Superleggeri, e Nicolas Gonzalez. Ha vinto Nieto, che si è così riconfermato campione, dopo un bell'incontro che lo ha visto superiore tecnicamente e atleticamente. Unico cedimento durante il quinto round, ma al sesto assalto, Nieto chiudeva in maniera perentoria un match a quel punto divenuto impari.
Uno scambio tra Randazzo e De Donato nel corso del loro primo match - foto da sportfair.it
VALENZA PO - 23 LUGLIO
Dopo il pari del 14 Maggio scorso, riecco il 23enne siculo-alessandrino Luciano Randazzo (7-2-3) e il 29enne milanese Renato De Donato (16-3-1) contendersi il vacante titolo italiano dei superleggeri.
Nonostante la migliore tecnica e la maggiore esperienza di De Donato, è Randazzo a risultare più efficace penetrando nella guardia dell'avversario nonostante le leve più corte. Il leit motiv dell'incontro procede su questi binari fino al sesto round, quando Randazzo inizia ad accusare la fatica e De Donato riesce ad avere più fortuna grazie all'ottimo lavoro col jab destro e con il montante. Nel corso dell'ottavo round, l'arbitro Roda sanziona Randazzo con un punto di penalità per un colpo portato alla nuca ma, fortunatamente per lui, riesce a dare tutto nel corso delle due ultime riprese, fondamentali per gli esiti del match.
Vince Luciano Randazzo con verdetto unanime (96-94, 97-94, 96-95) che grazie alla grande determinazione fa suo il titolo italiano.
C'erano una volta i pesi massimi made in USA. Eh sì... perchè quelli di oggi sono un ricordo abbastanza sbiadito di quelli che negli States circolavano dieci, venti anni fa. Oggi il top si chiama Deontay Wilder ed è il re indiscusso degli heavyweights WBC con un record immacolato di 37 vittorie (e ben 36 successi per ko). 30 anni, fisico eccezionale tanto da meritarsi il nick di "Bronze Bomber", potenza devastante ma tecnica davvero raffazzonata.
Questa sera Wilder, in una riunione PBC targata Al Haymon, difendeva volontariamente la corona tra le mura amiche di Birmingham (Alabama) contro l'ormai pingue underdog Chris Arreola, 35 enne già contender di Stiverne al titolo dei massimi. Cosa dire, se non altro che Arreola appare oggi essere quasi un ex pugile, lento nei movimenti e terribilmente fragile dopo anni e anni di ring.
Lo stesso Wilder conosceva bene il basso coefficente di difficoltà rappresentato dallo sfidante e per sei riprese decideva di limitare la propria azione, scimmiottando Arreola e, a tratti, lasciandosi "malmenare" dal navigato contender. Giusto il tempo per allungare la broda di fronte ai suoi conterranei giunti in massa a tifarlo.
Al giro di boa, però, Wilder decideva di farla finita e iniziava a intensificare la propria azione. Arreola, gia andato al tappeto nel corso del quarto round, iniziava così a soccombere di fronte all'animalesca potenza dell'avversario e, sanguinante per una brutta ferita all'occhio destro, riusciva comunque a terminare in piedi la settima ripresa.
Durante l'intervallo, il suo allenatore decideva però di gettare la spugna, preoccupato dalle condizioni in cui stava versando il proprio amministrato.
Per Wilder si trattava della quarta difesa della corona anche se questo incontro ha comunque lasciato il segno in maniera negativa anche per lui. Dopo il match il campione del mondo lamentava una frattura alla mano destra e uno strappo al bicipite. Con tutta probabilità Wilder dovrà essere operato per tornare sul ring ad inizio 2017.
Attacco di Rigondeaux schivato da Dickens - foto skysports
CARDIFF - GALLES 16 LUGLIO 2016
Notte di grande boxe a Cardiff (Galles). Sul ring dell'Ace Arena Wales si celebrava il ritorno del Super Campione WBA dei Supergallo, il 35enne cubano Guillermo Rigondeaux (imbattuto in 16 incontri di cui 11 vinti prima del limite), che negli ultimi 19 mesi aveva combattuto solamente una volta contro Francisco Drian nel novembre scorso.
Avversario di "Rigo", nientepopodimeno che il campione inglese di categoria, James "Jazza" Dickens di Liverpool, 25enne con un record di 21-2, accreditato come un buon contender.
Dopo un primo round di studio, nel corso della seconda ripresa un durissimo sinistro del campione colpiva in pieno la mascella di Dickens che, seppur scosso, continuava l'incontro. Tuttavia durante l'intervallo, Dickens era costretto ad abbandonare. Il motivo non era da poco: frattura della mascella.
Montante sinistro di Flanagan che colpisce Fana - foto skysports
L'altro incontro iridato della serata vedeva come protagonista il campione dei Leggeri WBO, il 27enne inglese di Manchester Terry "Turbo"Flanagan, imbattuto in 30 match, Suo avversario lo "stagionato" (42 anni) sudafricano ex campione dei superpiuma IBF Mzonke Fana.
Per il detentore, giunto alla sua terza difesa, si è trattato di una tranquilla passeggiata di salute. Dopo aver atterrato Fananel corso del quarto round, un brutto taglio sulla guancia destra limitava l'azione di Flanagan che si limitava comunque a controllare agevolmente le sorti del match. Nel corso della dodicesima ed ultima ripresa, l'inglese infliggeva a Fana un altro kd e manteneva il titolo con 14 punti di vantaggio sull'avversario (120 a 106 su tutti i cartellini dei tre giudici).
Per il pugile di Manchester si trattava della terza difesa del titolo leggeri WBO - foto skysports
Nel sottoclou, il 24enne gallese Liam Williams (15-0-1 - 10ko) aveva la meglio su Gary Corcoran per ko tecnico all'11 round, difendendo così il titolo britannico dei superwelter tra il ruggito di un pubblico caldissimo mentre Tony Langford difendeva l'intercontinentale WBO dei medi contro Timo Laine (ko 7 round).
Sinistro di Williams bloccato da Corcoran - foto skysports
Giovanni De Carolis, dopo la majority decision contro Zeuge, mantiene il mondiale supermedi Wba
BERLINO 16 LUGLIO
Ennesima impresa di Giovanni De Carolis che sul ring della Max Schmeling Halle di Berlino costringe al pari l'imbattuto tedesco Tyron Zeugedifendendo così con i denti il mondiale Wba dei Supermedi, l'unico attualmente in possesso di un pugile italiano.
Si è trattato di un incontro molto equilibrato e tattico in cui è risultata determinante la forza mentale, la sagacia tattica e la maggiore personalità del 31enne romano (record di 24-6-1), generoso nel tenere sempre il centro del ring e, probabilmente, più abile dell'avversario a mettere a segno i colpi più puliti nell'arco delle dodici riprese.
Bel destro del campione del mondo che penetra nella difesa di Zeuge
Per quanto riguarda il 24enne Zeuge, parliamo senza alcun dubbio di un buon pugile. Il ragazzo è tecnicamente molto valido, ha un buon ritmo ma forse pecca ancora di poca personalità che lo limita nel portare a compimento l'azione offensiva. Quando il tedesco avrebbe potuto indirizzare l'incontro a suo favore, tra settimo e nono round, è mancato proprio la continuità d'azione, il raddoppio dei colpi portati. Poi, nel decimo tempo, l'infortunio alla spalla sinistra ha ridotto la pericolosità del suo pugilato permettendo il ritorno tutto cuore di uno stanco ma mai domo De Carolis.
E veniamo al verdetto: sul mio cartellino De Carolis era leggermente avanti di due punti (117 a 115). Inspiegabile invece il 114 a 115 pro Zeuge del finlandese Meironen, per fortuna annullato dal doppio pari (114 a 114) dell'americano Martinez e dello spagnolo Reyna che ha determinato la majority decision e il conseguente pareggio che permetteva al pugile romano di conservare il titolo. Sarebbe potuto venirne fuori un verdetto clamorosamente ingiusto.
Destro di Zeuge schivato da De Carolis
Archiviata la pratica Zeuge (anche se si parla, giustamente di rivincita), per Giovanni De Carolis il futuro parlerà comunque ancora tedesco, a causa di un contratto capestro firmato con l'organizzatore Suerland ai tempi della doppia sfida con Feigenbutz. Probabilmente entro la fine dell'anno se la vedrà, sempre in Germania, contro lo stagionato armeno Arthur Abraham, stasera, nel sottoclou, impegnato ad accaparrarsi il titolino Internazionale WBO dopo una severa punizione (ko all'ottavo round) inferta al malcapitato norvegese Lihaug.
Abraham è pugile ruvido, esperto e potente, già vincitore di De Carolis nel 2013. Una sconfitta, quella contro King Arthur, che però servì da lezione a De Carolis, all'epoca considerato un comprimario, e che lo portò ad affinare la sua boxe a tal punto di regalare parecchi dispiaceri al pubblico tedesco. L'impresa sarebbe ancora una volta ardua ma con un De Carolis del genere, forse più possibile di quanto si pensi.
IL MATCH
Nel sottoclou, durissima la punizione inferta da Arthur Abraham al norvegese Lihaug
foto - boxingscene.org
Abraham neo campione internazionale Supermedi WBO foto - boxingscene.org
Mario Barrios tenta di farsi largo nella difesa di Devis Boschiero (foto boxingnewsonline.net)
TRENTON - NEW JERSEY - USA 09 LUGLIO
L'impresa era già difficoltosa di per se e il quasi mezzo metro di differenza in altezza, oltre ai 13 anni di età che separavano i contendenti, si sono rivelati fatali per il nostro Devis Boschiero. Troppi i vantaggi lasciati nelle mani del rampante 21enne texano Mario Barrios (imbattuto su 16 incontri - 8 per ko) sul ring del Sun National Bank Center di Trenton (New Jersey). Il giovane avversario di Boschiero, accreditato dalla Premier Boxing Champions di Al Haymon come nuova stellina del ring stelle e strisce, ha dominato la scena dall'alto dei suoi 183 cm di statura (altezza inusuale per chi boxa al limite dei 58,9 kg) facendo la differenza con un allungo micidiale e, probabilmente, con una maggior voglia di vincere rispetto allo stagionato pugile di casa nostra.
L'incontro è stato brutto e con pochi sussulti. Boschiero, accorto a non prenderle davanti a un Barrios che cercava di aprirsi una breccia nella difesa del padovano con il jab, non ha quasi mai rischiato la sortita offensiva (eccetto nel terzo round, dove si è fatto più vedere rispetto all'avversario) anche perchè messo in difficoltà dalla notevole differenza di statura. Nel dodicesimo e ultimo round, un montante sinistro di Barrios al volto costringeva Boschiero a toccare il tappeto col ginocchio e a subire il conteggio dell'arbitro. Risultato: 120 - 107 Barrios per tutti e tre i giudici.
Per il 34enne Devis Boschiero, il cui futuro pugilistico sarà più realisticamente sui ring europei, il record si aggiorna a 39 - 5 e 1 pari. Per Mario Barrios (record 16-0) si apre la strada mondiale, probabilmente contro l'imbattuto campione Josè Pedraza.
Barrios è dichiarato vincitore (foto fightnetwork.com)
Convincente vittoria di Benito "Benny" Cannata che, nella sua Palermo, si aggiudica il vacante titolo italiano dei mediomassimi mettendo ko al 2 round il 39enne fiorentino David "L'ingestibile" Rettori, già contender alla cintura nazionale dei cruiser. Il match, svoltosi nella bella cornice della settecentesca Villa Principina, è iniziato subito nel segno del grintoso fighter siciliano che, nel corso della prima ripresa, colpiva ripetutamente l'avversario con potenti serie a due mani che lo mettevano in seria difficoltà. L'epilogo avveniva dopo un minuto circa del secondo round quando Rettori, centrato al volto da un gancio destro di Cannata, dopo l'ennesima serie portata, si inginocchiava al tappeto fino all'out dell'arbitro. Per il 36enne Cannata si tratta della prima cintura dopo 8 incontri mentre Rettori porta a casa la sconfitta numero cinque su 8 match.
Foto: Corsport
Benny Cannata sportivamente celebrato da David Rettori alla fine dell'incontro