MONTREAL - 17/12 - Nonostante qualche dubbio riguardante la capacità di rientrare nei limiti di peso, il picchiatore 36enne russo di stanza a Montreal Artur Beterbiev difende brillantemente le corone WBC e IBF dei mediomassimi. Lo fa alla sua maniera, per ko, regolando l'ex interim WBC di categoria, il 31enne mancino"Sir" Marcus Browne. Nonostante lo statunitense abbia tentato di opporsi al campione nel corso delle prime riprese, e nonostante uno scontro di teste avvenuto durante il 4 round che apriva una profonda ferita sulla fronte del campione, con lo svilupparsi dell'incontro, Beterbiev riusciva ad indirizzare la contesa sul terreno che più predilige: la demolizione a fuoco lento grazie ad un ottimo lavoro col destro.
L'azione di Browne, a partire dal quinto tempo, iniziava a calare e nel settimo finiva al tappeto dopo aver incassato un gran bel montante sinistro di Beterbiev al fegato. "Sir" sparava le ultime cartucce nell'8 round, riuscendo a piazzare qualche colpo preciso, ma al 9, dopo essere finito all'angolo sugli sviluppi di una serie gancio sinistro diretto destro del russo, andava ancora una volta al tappeto rimanendo in ginocchio ben oltre il conto totale. Artur Beterbiev conserva cosi cinture e record di ko al 100% (17-17 ko): per lui si parla di un possibile abboccamento con Canelo Alvarez. Sarebbe un grande match. Per Browne, invece, il record dice adesso 24-2 e 16 ko.
VERBANIA 19.12 - Conferma casalinga per il campione d'Italia dei Supermedi, il 26enne Ivan ZUCCO, che battendo abbastanza agevolmente il 36enne collaudatore georgiano Giorgi Gujiejiani (10-20-2), raggiunge quota 15 vittorie. L'unico problema che l'avversario ha proposto al nostro pugile è stato più che altro quello relativo a una condotta poco ortodossa, spesso ostruzionista, ma il modesto Gujejani poco ha potuto quando Zucco ha iniziato ad alzare il ritmo e a doppiare i colpi. Finito alle corde dopo una serie a due mani del piemontese, per il georgiano non c'èra più nulla da fare e l'incontro veniva saggiamente stoppato dall'arbitro. Per Ivan Zucco si tratta della 13esima vittoria prima del limite su un record immacolato di 15 combattimenti ed ora l'assalto al titolo europeo di categoria può divenire realtà.
Netta vittoria ai punti per Devin Haney (27-0) che difende la corona WBC dei pesi Leggeri dall'assalto del 29enne californiano di origine messicana Jo Jo Diaz (32-2-1). Quest'ultimo si presentava sul ring coi galloni di guerriero ma, sinceramente, non è riuscito ad esprimere il proprio potenziale perchè il ritmo costante imposto da Haney all'incontro non glielo ha quasi mai permesso. Il 23enne di Las Vegas si è confermato uno dei migliori pugili nella sua categoria mettendo in mostra fluidità nei movimenti, il consueto ottimo bagaglio tecnico, una impeccabile abilità sul tronco e una boxe di rimessa degna di un Whitaker o di un Mayweather. Unico "difetto"di Haney, se tale si può definire, si conferma essere la mancanza del pugno risolutore o la scarsa vocazione a cercare il ko. Nel computo delle 12 riprese, secondo me, Diaz è riuscito ad aggiudicarsi la quarta, l'ottava e la dodicesima, durante le quali riusciva a toccare in maniera dura il volto del campione con un buon uso del gancio sinistro. Unanime il verdetto dei giudici: 117-111 due volte e 116-112. Probabilmente Devin Haney affronterà George Kambosos jr, fresco vincitore di Teofimo Lopez, per la riunificazione di tutte e quattro le sigle dei leggeri.
Nel sottoclou (trasmesso in tv) Superpiuma - Brillante affermazione da parte del 26enne di Cleveland Montana Love (17-0-1), salito sul ring con i colori messicani e col suo boxer francese, contro il pari età messicano Carlos Diaz. Love metteva Diaz per ben due volte kd (bellissima la combinazione montante sinistro-gancio destro) nel corso della seconda ripresa mentre nella terza induceva l'arbitro a stoppare l'incontro dopo l'ennesima serie ripetuta andata a segno Mondiale donne unificato dei welter - Bella vittoria dell'americana Jessica McCaskill (11-2) sulla canadese Candi Wyatt. L'azione della campionessa di Chicago era implacabile fin dal 1 round e, dopo aver messo al tappeto la Wyatt nel corso della seconda ripresa, l'arbitro stoppava l'incontro nella settima per manifesta inferiorità. Nessun problema per il croato Filip Hrgovic (14-0 - 12ko) contro il tedesco Emir Ahmatovic. Nonostante la grande generosità di quest'ultimo, Hrgovic riusciva ad andare a segno con maggiore efficacia e ad atterrare per due volte l'avversario nel corso del 2 round. L'epilogo, al terzo, dopo l'ennesima serie del croato che costringeva Ahmatovic a toccare il tappeto per l'ennesima volta. Nonostante un bagaglio tecnico ancora da affinare, Hrgovic ha confermato di possedere il pugno del picchiatore. In palio c'era il titolo IBF International dei pesi massimi difeso dal pugile di Zagabria.
Infine vittoria perentoria di Marc Castro (4-0) su Ronaldo Solis per kot al 2 round. Dopo aver messo kd l'avversario con una serie ripetuta a due mani nel corso del primo round, Castro metteva fuori combattimento Solis con un potente gancio destro nella successiva frazione.
Vittoria a sorpresa per split decision dello sfidante Kambosos jr che strappa a Teofimo Lopez le cinture WBA-IBF-WBO dei Leggeri sul ring del Madison Square Garden. 1 kd per parte - Lopez in finale di primo round, Kambosos nel corso di una bellissima decima ripresa. A mio parere, finora, è stato l'incontro più bello del 2021, una battaglia dura ed estenuante, senza pause e senza esclusione di colpi che ha visto i due pugili terminare molto segnati in volto. Se un errore Lopez lo ha commesso è stato forse quello di iniziare a tutta forza esponendosi alle risposte in rimessa dell'avversario che lo metteva al tappeto grazie ad un destro. Kambosos riusciva a vincere quasi tutte le riprese fino all'ottava per poi subire il ritorno di Teofimo, culminato in un decimo tempo eccellente, nel corso del quale restituiva il kd al rivale. Nei decisivi ultimi due rounds ho visto tuttavia Kambosos leggermente più reattivo e più preciso. Non mi hanno convinto i cartellini dei giudici: 112-115 e 111-115 (!) Kambosos, 113-114 Lopez. Personalmente avevo Kambosos avanti di un punto.
Il sottoclou vedeva il vacante campionato IBF dei superpiuma tra il 33 enne giapponese Kenichi Ogawa e il sudafricano Azinga Fuzile. Già dalle prime battute si intravedeva la superiorità del nipponico, più reattivo e preciso nell'andare a segno e comunque sempre attento a tenere il centro del ring, braccando Fuzile il quale si limitava a girargli intorno tentando la risposta di rimessa dando più che altro l'impressione di voler sopravvivere. Non ne usciva fuori una grande sfida. Durante il 5 round Fuzile, centrato in pieno volto da una frustata di Ogawa, finiva al tappeto. Rialzatosi sanguinante dal naso e con lo sguardo smarrito riusciva, in qualche modo, a terminare la frazione nonostante l'azione offensiva del giapponese. Nonostante una lieve reazione nel corso della ripresa successiva, durante la quale il sudafricano riusciva a piazzare un paio di colpi al volto del nipponico, Ogawa continuava nella sua azione logorante aprendo anche una ferita all'occhio destro dell'avversario grazie all'azione ripetuta del jab sinistro. Nel 12 e ultimo round Ogawa mandava per ben due volte kd un sanguinante e frastornato Fuzile grazie a due frustate di destro mettendo la ciliegina su un incontro perfetto. Vittoria unanime (115-110 due volte e 114-111) per Kenichi Ogawa (adesso 36-1-1), nuovo campione IBF dei superpiuma.
Affermazione per kot di Raymond Ford, 22enne peso piuma di Camden NJ, contro 34enne portoricano Felix Caraballo. Più veloce e pungente Ford che non ha mai perso il pallino dell'incontro, fiaccando l'avversario con delle convincenti serie raddoppiate alle quali gli era davvero difficile opporsi. L'unico lampo di Caraballo avveniva nel finale di 3 round quando riusciva a stoppare l'azione dell'avversario piazzando un destro al volto e costringendo Ford ad arretrare sulle corde. Poca roba perchè il 22enne del New Jersey riprendeva immediatamente in mano le operazioni e all'8 round, dopo l'ennesima serie prolungata a due mani, convinceva l'arbitro a dichiarare il kot. In palio c'era il titolo continentale WBA dei piuma detenuto da Ford.
Facile vittoria anche per il 37enne peso massimo cinese Zhang sul pari età Craig Lewis. La svolta al secondo round quando Zhang centrava l'avversario con un destro mandandolo al tappeto. Lewis si rialzava molto frastornato per poi tornare kd all'azione successiva dopo un potente sinistro al capo da parte di Zhang. A questo punto l'angolo di Lewis gettava la spugna.
Diretto destro di Haney che penetra nella guardia di Linares
Sul ring del Mandalay Bay di Las Vegas, l'affermazione di Devin Haney (26-0-15 ko) sull'esperto venezuelano Jorge Linares (47-6-29 ko), già campione WBA e WBC della stessa categoria, è stata netta. Il 22enne "The Dream" rappresenta, per classe pugilistica, non solo uno dei migliori atleti della sua categoria di peso ma, a detta di molti, anche uno tra i migliori pugili pound for pound. Stanotte Haney, chiamato al suo vero primo esame della carriera, ha impostato il match tutto sulla tecnica e sulla precisione. Una tattica che è riuscita ad imbrigliare il coriaceo Linares pur non offrendo alcun tipo di spettacolo. Nonostante la decisione unanime da parte della giuria, sul conto del nostro questa volta ho rilevato qualche macchia in più rispetto al solito: 1) la mancanza del pugno risolutore 2) una la mascella non proprio granitica. In merito a quest'ultimo aspetto è doveroso registrare che l'orgoglioso Linares, dominato dall'americano per 9 round, sul finale del decimo tempo ha rischiato di vincere clamorosamente per ko. Una combinazione a due ganci destro-sinistro colpiva al volto un Haney, forse un pò stanco, il quale, sorpreso dalla reazione del venezuelano, dava la netta impressione di tornare all'angolo con le gambe molli e il passo barcollante. Da questo punto il campione smetteva di proporre pugilato e, durante le ultime due riprese, si rifugiava continuamente in clinch per arginare un Linares, a questo punto, completamente rinvigorito. Il pubblico evidentemente non gradiva l'atteggiamento di Haney e al momento della lettura dei cartellini (116-112 due volte 115-113) si lasciava andare a qualche sonoro fischio nei confronti del riconfermato campione.
La grinta di Linares
Haney ha fatto un ottimo uso del montante durante l'incontro
Bel destro di Linares al mento dalla corta distanza. Allo scadere del 10 round, il venezuelano ha incredibilmente riaperto le sorti della sfida. Da quel momento,il campione ha pensato solamente a legare
La reazione di Linares non è però servita a impedire la vittoria di Devin Haney, riconfermatosi con merito campione dei Leggeri WBC per decisione unanime. La caratura del 22enne statunitense è indiscussa ma il finale in salita non ha convinto del tutto.
Nel sottoclou si è disputata l'eliminatoria al titolo dei superpiuma IBF che ha visto opposti il 29enne inglese di Leeds Martin Joseph Ward al 24enne sudafricano Azinga Fuzile. Pur procedendo sui binari di un sostanziale equilibrio, l'incontro aveva una prima svolta al quarto round, quando il saettante guardia destra Fuzile pizzicava l'avversario con un rapidissimo sinistro al volto. L'inglese metteva il ginocchio sinistro a terra e veniva contato dall'arbitro. Scampato il pericolo, Ward, pur non sfigurando, appariva più lento dall'avversario, specialmente se toccato con serie da due colpi jab destro/gancio sinistro al volto. Nel corso del settimo tempo era proprio la velocità di Fuzile a chiudere la contesa: su un attacco di Ward il sudafricano lanciava un destro corto di rimessa che colpiva l'inglese alla mascella mandandolo al tappeto. Rialzatosi a fatica e già provato da una ferita apertasi dopo uno scontro di teste e da un ginocchio dolorante, Ward veniva stoppato dal proprio angolo.
Tra i pesi medi vittoria ai punti, per majority decision, in 10 riprese del 30enne irlandese Jason Quigley contro Shane Mosley jr. L'incontro è stato molto incerto e dall'esito altalenante con entrambi i pugili a darsi battaglia colpo su colpo. Molto belle la nona e la decima ripresa durante le quali entrambi i contendenti riuscivano ad andare a segno. Al termine delle ostilità a spuntarla era Quigley: 97-93, 96-94 e parità 95-95 i tre cartellini dei giudici. In palio era il titolo NABO WBO di categoria. Il record di Quigley è adesso di 19-1 14 ko. Quello di Mosley 17-4 10 ko. Quigley, nelle interviste post match, ha dichiarato di aspirare ad una sfida contro Demetrius Andrade, per il mondiale WBO dei Medi.
Brillante prestazione dell'inglese Chantelle Cameron (14-0), alla prima difesa del mondiale Superleggeri WBC, che in cinque riprese ha distrutto l'americana Melissa Hernandez. Dopo aver seppellito l'avversaria sotto una pioggia di colpi durante il quarto round, Cameron costringeva l'arbitro ad interrompere il match dopo l'ennesimo prolungato attacco. Vittorie ai punti di Reshat Mati vs Ryan Pino in 6 riprese (welter), di Rama Ali vs Mykhaila Nebel in 6 riprese (piuma) e dell'esordiente Khalil Coe al secondo round su Nathaniel Tadd (mediomassimi).
Michael Magnesi si conferma mondiale IBO superpiuma
Sono stati sufficienti soltanto 47 secondi a Michael MAGNESI, punta di diamante della BBT di Davide Buccioni, per liquidare l'imbattuto 29enne sudafricano Khanyile Bulana e difendere per la prima volta il suo titolo IBO dei superpiuma. Nonostante il buon avvio dello sfidante, più alto e con maggiore allungo, Magnesi riusciva ad interromperne l'azione e a rispondere piazzando tre destri, l'ultimo dei quali centrava Bulana alla mascella e lo spediva al tappeto. Il sudafricano, rialzatosi al 9 ed apparentemente lucido, veniva, però, stoppato dall'arbitro Di Clementi il quale decretava il ko tecnico. Bulana, seppur sconosciuto ai più, si presentava sul ring di Zagarolo con i galloni di Campione d'Africa IBF e di Campione del Sud Africa nei superpiuma.
Fase di studio del match. Poi il campione di Cave manderà al tappeto Bulana
Senza nulla togliere al valore di Magnesi, che secondo me è uno dei pochi italiani in attività ad avere età (26 anni) e caratteristiche da fighter per potersela giocare nel boxing che conta, trovo discutibile l' atteggiamento dell'arbitro, forse troppo frettoloso nello stoppare lo sfidante in occasione di un match mondiale, il quale ha finito per rovinare l'incontro e sminuire anche il valore della diretta RAI ( da migliorare pure quella) che riportava il pugilato in tv dopo anni luce. A mio parere il nostro campione avrebbe comunque vinto prima del limite ma dopo il kd Bulana non mi sembrava fosse in condizioni di non continuare.
Magnesi e Bulana abbracciati dopo l'incontro
Nelle interviste post-match Magnesi (ora 19-0-11 ko) ha parlato di America e, nello specifico, di Oscar Valdez, pugile molto forte e spietato, di caratura decisamente differente dai profili affrontati fin qui dal nostro. Michael però è un atleta che sa entusiasmare i tifosi e capisce bene che se vuole arrivare sul tetto dei superpiuma, categoria in cui girano dei veri e propri campionissimi, il grande salto, prima o poi, potrà e dovrà in qualche modo tentarlo.
Il sottoclou della riunione BBT (trasmesso in giorni differenti su RAI Sport) ha visto, tra gli altri, la vittoria del 25enne comasco ex campione italiano supergallo Alessio Lorusso (14-4-2), esordiente nel team Buccioni, contro l'"eterno" romano Emiliano Salvini (42 anni) ai punti in 6 riprese e del medio Yuri Lupparelli (8-0) sempre in 6 riprese sul panamense Manuel Largacha.
TABELLONE: Mondiale IBO Superpiuma - Michael MAGNESI b. Khanyile Bulana TKO 1; Supermedi - Simone Bicchi b. Francesco Arena DQ 6;Leggeri - Marvin Demollari b. Edgar Barreto UD 6; Welter - Pietro Rossetti b. Oszkar Fiko ko 1; Medi -Yuri Lupparelli b. Manuel Largacha UD 6; Supergallo - Alessio Lorusso b. Emiliano Salvini UD 6
Avvincente sfida Mexico vs Porto Rico tra Emanuel Navarrete e Christopher Diaz alla Silver Spurs Arena di Kissimmee - Florida. In palio il mondiale WBO dei piuma detenuto dal primo.
Navarrete (33-1-28 ko), 26 anni e pro da 9 (!), già campione WBO nei supergallo mi è sembrato un pugile completo il quale ha confermato quanto di buono si dice di lui: gran ritmo, pulizia cristallina nel portare i colpi, potenza in entrambe le mani e buone doti da incassatore. Il pari età Diaz (26-3-18 ko), già contender al titolo due anni fa, ha sfoggiato una prestazione da guerriero. Nonostante due kd rimediati nell'arco di 11 riprese e un punto di squalifica , ha continuato a venire avanti e a piazzare serie esponendosi alle chirurgiche risposte, spesso di rimessa, dell'avversario, il quale veniva comunque toccato duro in più di un'occasione.
Degni di nota il 7, l'11 e il 12 round con i due pugili a incendiare il ring grazie a serie ruvidissime scagliate da ambo le parti. Notevole, inoltre, un montante sinistro da manuale portato dal campione messicano nel 2 tempo in occasione del primo kd di Diaz.
Lo sfidante, sanguinante allo zigomo sinistro, veniva atterrato altre due volte nell'ultima ripresa. Seppur molto provato, Diaz si rialzava orgogliosamente ma , ormai groggy, veniva stoppato dal medico e dal suo angolo quando mancavano una manciata di secondi al gong finale. Per Navarrete si tratta della prima difesa tra i piuma.
Nel sottoclou era attesissimo il 23enne supermedio portoricano del Bronx Edgar BERLANGA ( ora 17-0-16 ko), opposto a Demond Richardson, 28enne del Delaware. Ebbene Berlanga, dopo aver inanellato uno strabiliante record di 16 ko tutti al primo round, stavolta, per avere ragione del modesto avversario, ha dovuto "faticare" fino al termine delle otto riprese. L'incontro è stato, naturalmente, a senso unico con il malcapitato Richardson andato al tappeto per ben 4 volte nel secondo, terzo, quinto e ottavo tempo. Tuttavia l'esperienza e la voglia di resistere da parte di quest'ultimo, leggermente più marcata rispetto agli uomini materasso fin qui affrontati da Berlanga, gli permettevano, tra un clinch, uno spintone e una tenuta, di trascinarsi fino in fondo. Unanime il verdetto dei tre giudici in favore di "The Chosen One" 79-68 e 79-69 due volte.
Berlanga, ha senza dubbio confermato la potenza del proprio pugno sia nel destro che nel consueto sinistro. Tuttavia, avendolo visto impegnato su un arco temporale più lungo rispetto al solito, mi è sembrato un pugile che deve macinare ancora tanta esperienza di ring. Il ragazzo tende a volte, secondo me, ad irrigidirsi, a cercare il colpo risolutivo piuttosto che soffermarsi sulla continuità di azione. Tuttavia sono convinto che con il tempo avrà modo di limare questi difetti e di avere quelle chance importanti che la sua boxe merita di sostenere.
MILANO - report della bella riunione Matchroom/Opi Since 82 svoltasi al "Palalido"
Affermazione ai punti in 12 riprese per il fiorentino Fabio #TURCHI contro l'imbattuto campione di Francia Dylan BREGEON. Turchi conquista così la vacante cintura dell'UE nella categoria dei massimi leggeri. L'incontro è stato più ostico del previsto e il nostro non è riuscito a dare continuità alla propria azione, svoltasi principalmente con il gancio sinistro al volto, sia perchè Bregeon è pugile fisicamente integro, alto, abbastanza veloce e con le leve lunghe, sia perchè Turchi ha dovuto carburare un pò prima di entrare nel vivo della contesa, accusando, nelle prime riprese le combinazioni jab-gancio destro del francese.
Col passare del tempo, però, la potenza di Turchi ha iniziato a farsi sentire, specialmente con le combinazioni al bersaglio grosso. Il francese, ostico ma privo di pugno risolutore, tendeva a rifugiarsi assiduamente in clinch, limitando sia l'azione del fiorentino sia la spettacolarità del match. Decisivi a mio parere gli ultimi tre rounds con Bregeon in calo (non aveva mai combattuto sulla distanza dei 12 tempi) e Turchi bravo a piazzare delle efficaci combinazioni jab-gancio al volto. Unanime ma non largo il verdetto dei giudici: 115-113 per Fabio Turchi (19-1-13 ko) che ora inquadra la rivincita contro Mc Carthy, Campione Europeo di categoria.
Avvincente contesa quella per la vacante cintura nazionale dei supermedi tra il piemontese di Verbania Ivan ZUCCO, 25 anni, 13-0 e il barese residente a Milano Luca CAPUANO, 33 anni, 11-1. Dopo un inizio tirato in cui Zucco appariva nervoso, nel terzo round lo stesso subiva un atterramento che l'arbitro archiviava come scivolone (anche se permangono i dubbi su un colpo corto d'incontro). L'incontro proseguiva su ritmi concitati con entrambi i pugili alla ricerca del colpo risolutore anche se la maggiore potenza di Zucco cominciava a fare breccia. Nel corso del sesto round, il piemontese colpiva Capuano con un letale sinistro al volto e, una volta tornato all'angolo, quest'ultimo preferiva, a sorpresa, abbandonare. Per Ivan Zucco si tratta di una vittoria importante. Credo che il ragazzo abbia i numeri per ritagliarsi uno spazio importante nel panorama italiano e magari europeo anche se, per ora, sarà importante accumulare tanta esperienza.
Affermazione convincente del belga di origini italiane Francesco PATERA - Campione d'Europa dei pesi leggeri - contro il pisano Nicola HENCHIRI in 8 riprese in un incontro no title. La vittoria del pugile di Limburg è stata unanime e mai in discussione: 79-74, 78-74 due volte ma devo fare i complimenti ad Henchiri il quale, superpiuma naturale, ha accettato all'ultimo minuto l'ingaggio per sperimentarsi nella categoria superiore e, soprattutto, in sostituzione di Devis BOSCHIERO sfidante alla corona di Patera, in quarantena COVID 19. Quello tra il belga e il padovano sembra ormai un matrimonio che non s'ha da fare: qualche mese fa, infatti, fu Boschiero a ritrovarsi di fronte ad un altro avversario in quanto Patera risultò positivo al virus.
Altri match: vittoria ai punti di Mnomah sul francese Mouhmadhou (superwelter), del campione europeo dei pesi piuma Mauro Forte, inattivo da 16 mesi, su Narvaez in 6 riprese (no title), del 20enne romano Armando Casamonica che ha infilato la seconda vittoria in carriera ai punti in 6 rounds sul modesto croato Petrinic. Ritorno con successo ai punti in 6 riprese anche per Momo "Maravilla" OBBADI su Joel Sanchez. Il 27enne marocchino di Firenze, tra i migliori pesi mosca nel continente, era fermo anch'egli da 16 mesi.
TABELLONE
UE Massimi Leggeri (vac) - Fabio Turchi b. Dylan Bregeon UD 12; ITA Supermedi (vac) Ivan Zucco b. Luca CAPUANO RET 7; Leggeri - Francesco Patera b. Nicola Henchiri UD 6; Superwelter - Samuel Nmomah b. Kassimou Mouhamadhou UD 8; Superleggeri - Armando Casamonica b. Matija Petrinic UD 6; Supermosca - Mohamed Obbadi b. Joel Sanchez UD 6
Ennesima conferma per Conor Benn (18-0-12 ko) che sul ring della Copper Box Arena di Londra distrugge il 31enne canadese.colombiano Samuel Vargas(31-7-2-14 ko) in soli 90 secondi circa. Una vittoria di forza inaspettata, contro un avversario in declino e in cerca di riscossa dopo la brutta sconfitta patita contro Ortiz ma assolutamente non semplice da affrontare. Fatale per Vargas un montante destro che dava il via a delle veloci ripetizioni al volto di gancio e di diretto da parte dell'inglese. Finito sulle corde, Vargas accusava un altro montante destro i cui effetti inducevano l'arbitro a fermare la contesa. Sebbene finora Benn jr. non mi avesse mai impressionato alla follia, non c'è dubbio che stavolta il ragazzo mi ha ricordato la furia del papà Nigel. In palio c'era il titolino WBA Continentale dei welter, difeso da Benn per la quarta volta.
Nel sottoclou della riunione Matchroom, vittoria a fatica dello scozzese-pakistano Ukashir Farook nei confronti del nicaraguense Alexandro Espinozaai punti in 10 riprese. Farook, prospetto dall'ottima tecnica ma dal pugno poco potente, è arrivato affaticato e segnato in volto al traguardo di un match che ha visto strappare all'avversario l'ennesimo titolino in palio, stavolta quello WBC International Silver dei pesi gallo. 95 a 97, 93 a 97 e 94 a 97 i cartellini della giuria, tutti in favore del 25enne di Glasgow il cui record è adesso di 15-1- 6 ko.
Nella serata della Copper Box sono andati in scena anche due mondiali femminili: il primo per il vacante WBA dei gallo tra l'inglese Shannon Courtenay e l'australiana Ebanie Bridges, il secondo per il WBO dei medi che vedeva opposte l'inglese Savannah Marshall e la svedese Maria Lindberg. Courtenay ha vinto nettamente in 10 riprese aggiudicandosi così la corona. Conferma anche per Marshall.
MANTOVA - Pareggio tecnico tra Arblin KABA (12-1-1-2 ko) e Lucio RANDAZZO (15-3-3) nel match valevole per il titolo italiano superleggeri. Uno scontro di teste avvenuto durante il 3 round causava una brutta ferita all'arcata dello sfidante che, nella ripresa successiva veniva stoppato dal medico. Peccato perchè la sfida si presentava vibrante fin dalle sue prime battute e vedeva, a mio parere, Randazzo in vantaggio. Kaba, che tornava sul ring dopo la clamorosa sconfitta rimediata da Momo Khalladi in un match no title disputatosi nello scorso autunno, rimane quindi campione per il pareggio tecnico che si può decretare entro il quarto round ma quasi sicuramente assisteremo ad un rematch.
Il verdetto è di pari tecnico - Foto FPI
Kaba rimane campione ma ci sarà il rematch
Interessante sottoclou con la vittoria del peso gallo sassarese Cristian Zara impostosi su Shoab Paki Zaman in otto riprese. Buona tecnica, colpi portati in scioltezza, Zara ha vinto il settimo incontro da pro e ora può puntare il titolo nazionale di categoria. Bella vittoria infine per il giovanissimo (20 anni) superleggero nicaraguense di stanza in Italia Amilcar Montiel che grazie a due ganci destri manda al tappeto l'esperto collaudatore italo-romeno Ciprian Albert al secondo round.
Sinistro di Cristian Zara che penetra nella difesa di Zaman - foto FPI
Montiel mette al tappeto Ciprian Albert - Foto FPI
DALLAS/TX - 02.01.2021 - Interessante riunione fiume targata Matchroom/Golden Boy
Spettacolare affermazione sul ring di Dallas da parte del 22enne Ryan Garcia ai danni dell'inglese Luke Campbell. "KingRy", pupillo di Oscar De La Hoya e grande amico di Canelo, era atteso al primo vero scontro della sua già giovane e brillante carriera. Per Campbell, oro olimpico a Londra 2012, dopo le sconfitte subite contro Linares e nell'assalto mondiale a Lomachenko, si trattava forse dell'ultimo treno per rimanere nel giro che conta.
Il campione partiva subito forte, prendendo il centro del ring, e sferzando lo sfidante con il jab sinistro. Campbell, come al solito molto attento alla fase difensiva, sembrava subire la personalità di Garcia ma, nel corso del 2 round, riusciva a piazzare un potente gancio sinistro proprio sulla punta del mento dell'avversario, colpevole di aver lasciato il destro troppo basso. Il pugile californiano franava al tappeto tra lo stupore del pubblico. Si rialzava prontamente grazie alla freschezza atletica dell'età, seppur abbastanza frastornato per aver subito il primo "kd" della carriera. Campbell, tuttavia, non sfruttava l'attimo fuggente, preferendo rimanere sulle sue, accorto a non sbilanciarsi troppo e a non concedere varchi.
Garcia poteva così riprendere gradualmente le redini di un combattimento molto equilibrato che vedeva i contendenti bravi a rispondersi colpo su colpo entrambi col gancio sinistro. In finale di un tirato 5 tempo, la svolta: Garcia centrava Campbell al volto con un sinistro potente e precisissimo che tagliava le gambe dell'inglese anche se il gong lo salvava provvidenzialmente dal probabile colpo del ko. Il campione, nel round successivo, forzava quindi l'azione chiudendo ogni varco a un comunque generoso Campbell il quale si dimostrava, come in passato, contender di livello. Tuttavia, nel corso della settima ripresa, Ryan Garcia poneva termine alla contesa con un durissimo sinistro allo stomaco che annichiliva Campbell a scoppio ritardato. Così, come spesso avviene in occasione di questi colpi, il pugile di Hull una volta accasciatosi al tappeto vi rimaneva per il conto totale.
Per "KingRy" era il trionfo di fronte a un palazzetto gremito di suoi supporters. Il modo migliore per irrompere nella categoria dei leggeri e lanciare subito la sfida ai top della categoria. Dopo la proclamazione della vittoria, lo stesso Garcia finiva per sfidare pubblicamente Devin Haney, il titolare Wbc dei leggeri, presente in sala. Garcia ha inoltre dichiarato di "voler affrontare tutti i campioni sia Gervonta Davis sia Teofimo Lopez per dimostrare che sono il più forte".
SUPERPIUMA WBA - A sorpresa Roger Gutierrez su Renè Alvarado
Nel sottoclou vittoria a sorpresa del venezuelano Roger Gutierrez (25-3-1 20 ko) su Renè Alvarado dopo un match alternatosi tra fasi spettacolari, equilibrate ed altre meno avvincenti. In palio il mondiale Wba dei Superpiuma detenuto da quest'ultimo.
I due si erano incontrati già nel 2017 ed aveva vinto prima del limite Alvarado, il quale dimostrava maggiore volontà rispetto a un Gutierrez più accorto ma, più brillante del campione. Al terzo round il primo brivido: un montante destro dello sfidante metteva a sedere Alvarado che si è rialzava con difficoltà. Dopo il conteggio Gutierrez rimpolpava l'attacco senza concedere tregua all' avversario e lo rimetteva "kd" dopo una serie prolungata. A un passo dal baratro, Alvarado si salvava grazie all'eccellente lavoro di mobilità sul tronco che gli permetteva di schivare il colpo del ko e di guadagnare così la via dell'angolo.
Gutierrez, dopo l'ottimo inizio, accusava però la fatica pur essendo già largamente in vantaggio sul cartellino dei giudici. Ne approfittava Alvarado che, risalendo lentamente la china, trovava il modo di fare breccia dalla corta distanza. Un lavoro "sporco", continuo e soprattutto fruttuoso che gli permetteva di accorciare lo svantaggio fino a pareggiare i conti e, forse, a portarsi addirittura avanti nel punteggio. In questa lunga fase, durata dal quarto al nono round, il match perdeva di intensità anche perchè Gutierrez, non riuscendo più a proporre la propria boxe con efficacia, si faceva notare solamente per i frequenti e noiosi clinch.
Dopo una decima ripresa favorevole a Gutierrez, con Alvarado a tirare il fiato, nell'undicesimo tempo il campione tornava ad arrembare l'avversario al quale rimanevano gli ultimi tre minuti per riportare a casa la propria corona. E invece, nel primo minuto del dodicesimo round, un gancio sinistro al volto preceduto da due jab, metteva ancora una volta al tappeto Alvarado. Il nicaraguense si rialzava fiaccato e svuotato di tutte le energie mentre anche Gutierrez dava l'idea di non averne più.
Si arrivava così al verdetto che dava ragione a Gutierrez, forte dei 3 atterramenti imposti ad Alvarado. Molto belli gli abbracci finali ra i due contendenti e il pianto di un Gutierrez che, venuto come il suo avversario da un paese povero, probabilmente non immaginava di poter diventare un giorno campione del mondo. Molto probabile a questo punto un terzo confronto tra i due.
MINIMOSCA IBF - Felix Alvarado si conferma per kot su Kriel
Incontro ruvido e a tratti spettacolare tra Felix Alvarado (36-2, 31 KO) impegnato nella difesa del titolo dei Minimosca contro il sudafricano Dee Jay Kriel (16-2-1, 8 KO), ex campione IBF dei pesi paglia.
Alvarado, fratello gemello di Rene è partito subito forte quando, nel secondo round, metteva subito "kd" il pugile africano. La stessa situazione si ripeteva al quarto round quando, il pur grintoso avversario soccombeva di fronte al ritmo incessante del nicaraguense e alle sue letali combinazioni volto-bersaglio grosso.
Tuttavia Kriel mostrava tutta la sua fama di pugile duro e coriaceo oltre a rivelarsi un ottimo incassatore. Così, quando il campione tirava il fiato dopo non essere riuscito a metterlo ko, tra il quinto e l'ottavo tempo, lo sfidante ritrovava le forze per piazzare alcuni potenti destri che sorprendevano l'avversario e riaccendevano le sorti di incontro che pareva essere ormai segnato. Nella nona ripresa Alvarado ricominciava però ad imporre il proprio ritmo forsennato e, su una serie a ripetizione, centrava Kriel con un potente destro. Il sudafricano, stanco e provato dalla dura battaglia, accusava il colpo e nel decimo tempo dopo essere finito alle corde in grande difficoltà, non trovava più la forza per reagire alle bordate di Alvarado che gli arrivavano praticamente da tutte le parti. Inevitabile lo stop dell'arbitro Mark Calooy e la definitiva affermazione del nicaraguense, confermatosi una star nella sua categoria di peso.