Incredibile Bivol! Sei mesi dopo la grande vittoria su Canelo, il russo domina anche El Zurdo Ramirez in maniera netta grazie ad una boxe intelligente, di classe, a un gioco di gambe spaventoso, ad un senso tattico che lo porta ad imporre sempre il proprio pugilato sull'avversario. Ramirez, fino a stasera imbattuto in 45 incontri, è un grande campione, uscito ridimensionato quasi fosse un buon pugile, al cospetto di un vero e proprio fuoriclasse.
Zurdo è stato a mio parere bravissimo a non cedere alla tentazione di lanciarsi all'attacco, cosa che mi aspettavo da un picchiatore come lui, ma a confrontarsi sul piano tattico più congeniale a Bivol. Quest'ultimo, dopo una fase di studio molto equilibrata durata quattro riprese, ha preso però il largo cercando lo scambio, ribattendo sulla velocità le iniziative di Zurdo e piazzando anche tanti colpi duri, peraltro retti benissimo dal messicano. La quinta e la dodicesima ripresa sono state due capolavori del campione russo che, conoscendo il grande valore di Ramirez, può essere da oggi considerato un vero e proprio fuoriclasse a livello mondiale.
Al termine delle 12 riprese, punteggio larghissimo in favore di Bivol che conserva la corona WBA dei mediomassimi:118-110 (anche sul mio cartellino) e due 117-111. Cosa succederà adesso? Per Bivol le strade sembrano essere due: o la sfida riunificazione nel derby russo contro Beterbiev o un rematch contro Canelo Alvarez.
SUPERPIUMA IBF - RAKHIMOV b. BARRET TKO 8
Affermazione di forza per kot all'8 round del 28enne tagiko Shavkhat RAKHIMOV (17-0-1) sul campione d'Europa, il pari età inglese, Zelfa BARRETT (28-2). In palio la vacante corona IBF dei superpiuma lasciata vacante da Shakur Stevenson, passato nella categoria superiore. Tra due pugili dallo stile nettamente differente - demolitore Rakhimov, incontrista di classe Barrett - ne è uscito fuori un combattimento molto vivace. Il tagiko iniziava all'attacco pressando l'avversario con ottimi movimenti delle gambe ma Barrett, bravissimo a leggere la chiave tattica del match, proponeva un'ottima boxe di rimessa mettendo in luce la migliore classe pugilistica.
Classe che nel corso del 3 round permetteva al pugile di Manchester di atterrare Rakhimov grazie ad un montante destro da manuale alla punta del mento. Nelle riprese successive Barrett, bravissimo nel danzare attorno all'avversario, prendeva coraggio portando a segno diversi colpi di rimessa incrementando così il proprio vantaggio ai punti (io avevo l'inglese avanti di 3 punti).
Tuttavia Rakhimov, a partire dal 6 round, ricominciava a pressare e a colpire con più efficacia l'inglese il quale, all'8 tempo, aveva un inaspettato calo di energie e veniva messo, a sorpresa, kd dal pugile tagiko. Rialzatosi a fatica e visibilmente poco stabile sulle gambe, Barrett finiva alle corde per poi crollare di nuovo dopo una combinazione al volto da parte dell'avversario. A questo punto lo zio di Zelfa, l'ex campione europeo Pat Barrett lanciava l'asciugamano ponendo fine alle ostilità. Rakhimov vince così il titolo al secondo tentativo in carriera, dopo il pari ottenuto nel 2021 contro Jojo Diaz.
UNDISPUTED SUPERLEGGERI DONNE - CAMERON b. MCCASKILL UD 10
Molto interessante la sfida femminile tra l'inglese Chantelle CAMERON, detentrice dei titoli WBC e IBF superleggeri, e la campionessa indiscussa dei pesi welter, l'americana Jessica MCCASKILL, valida per la riunificazione dei pesi leggeri. Ha vinto con un margine non troppo largo ma meritatamente la Cameron, più precisa nel portare a segno le combinazioni (si sono visti molto spesso dei larghi ganci) rispetto ad una meno precisa Mc Caskill. Devo dire che comunque il combattimento, pur non tecnicamente cristallino, ha vissuto diversi momenti ad alta intensità.
Hanno vinto anche i due fratelli YAFAI: Galal (3-0) ai punti in 10 riprese contro il messicano Gohan RODRIGUEZ GARCIA . In palio il titolino WBC International dei mosca. L'ex campione WBA dei supermosca, il 31 inglese Khalid YAFAI (27-1), rientrato sul ring dopo quasi ben 3 anni di assenza dopo la sconfitta patita da Chocolatito Gonzales, ha vinto senza non poche fatiche sul filippino Jerald PACLAR.
Ancora una netta vittoria unanime ai punti in favore di Devin HANEY (29-0) nella rivincita contro George KAMBOSOS jr (20-2) sul ring di Melbourne per il titolo unificato dei leggeri. Il combattimento, secondo me, è stato più avvincente del primo in quanto Haney, pur avendo iniziato con la consueta, impeccabile, tattica di rimessa, si è man mano sbottonato piazzando anche diversi colpi (destro e combinazioni a due mani) d'affondo. Kambosos, fino all'8 round non l'ha mai preso. Poi l'australiano piazzava un duro colpo al corpo del campione e, nella ripresa successiva, ne approfittava per andare a segno con un bel destro.
Le ultime riprese risultavano così frizzanti ed avvincenti anche se la migliore boxe di Haney risultava decisiva per le sorti dell'incontro che Kambosos terminava orgogliosamente ma col volto sanguinante. Il verdetto, unanime 118-110 due volte e 119-109, riconfermava Devin Haney re incontrastato della categoria.
BROOKLYN, NY - 16.10 Ad un anno di distanza dal terzo combattimento contro Fury, Deontay WILDER (43-2-1) è tornato sul ring contro l'ex campione europeo, il 38enne finlandese di stanza a Stoccolma Robert HELENIUS (31-4). Salito sul ring visibilmente meno pompato, direi che la potenza nelle mani del Bronze Bomber di Tuscaloosa Alabama è rimasta pressochè intatta. All'ex campione dei pesi massimi è infatti bastato un corto diretto destro in pieno volto, scagliato a pochi secondi dal termine della prima ripresa, per lasciare steso il cosiddetto Nordic Nightmare. Logicamente un incontro di rientro dopo così tanto tempo non poteva prevedere un test impegnativo, tuttavia sono convinto che Wilder possa dire ancora la sua ad alti livelli, specialmente se terrà la testa indirizzata all'obiettivo finale. In pochi hanno la dinamite nelle mani come lui e, anche se l'anagrafe segna 36 primavere, mi torna sempre alla testa il detto del grande Rino Tommasi che diceva: "La potenza è l'ultima arma ad abbandonare un pugile". E un pugile che, pur perdendo due incontri contro il migliore della sua categoria, lo ha messo kd ben quattro volte, non può non essere inserito nei quartieri alti dei pesi massimi. Propositi per il futuro di Wilder, manco a dirlo, la chance mondiale. Personalmente un dinamitardo Wilder vs Ruiz lo vedrei molto bene...
SUPERMEDI - RITORNO ALLA DINAMITE (CON POLEMICHE) ANCHE PER CALEB PLANT. DIRRELL KO AL 9 ROUND!
Sul ring del Barclays Center di Brooklyn è andato in scena un altro ritorno eccellente, quello dell'ex campione IBF dei supermedi Caleb PLANT (22-1), che avevamo lasciato sconfitto (tko 11) nella sfida di riunificazione contro Canelo Alvarez datata Novembre dell'anno scorso. Anche in questo caso l'attesa di rivedere in azione Plant risultava molto alta anche perchè era opposto ad un avversario che non è proprio un pivellino, ovvero il due volte campione dei supermedi, l'ormai stagionato 38enne di Flint (MI) Anthony DIRRELL (34-3-2).
Nonostante il nervosismo della vigilia, condita di parole non proprio tenere, il combattimento filava liscio tra le mani di Plant che controllava agevolmente per 8 riprese. Nel corso della nona, Dirrell provava ad affondare qualche colpo ma, nonostante le buone intenzioni, incappava in un gancio sinistro da manuale che lo lasciava drammaticamente fulminato a terra ben oltre il dieci dell'arbitro. Plant, gasato dalla spettacolare conclusione, si lasciava andare a dei gesti plateali e poco sportivi (mimava la sepoltura dell'avversario). Polemiche a parte, Caleb ha portato a segno il 43% dei colpi totali scagliati, di cui diversi molto pesanti. Si è inoltre detto pronto ad affrontare qualsiasi grande incontro che gli venga proposto. Gli avversari sono avvisati.
Nel sottoclou vittoria dell'imbattuto Frankie SANCHEZ (20-0) sul cubano Carlos NEGRON (tko 9) per il titolo WBO NABO e WBC Continental Americas dei pesi massimi mentre la sfida tra i pesi gallo Emmanuel RODRIGUEZ e Gary Antonio RUSSELL si chiudeva in favore del primo per DT al 10 round dopo che lo stesso Rodriguez usciva ferito da uno scontro accidentale di teste che comportava la sospensione del combattimento. Vittoria unanime ai punti dopo 10 riprese per Vito MIELNICKI jr su Limberth PONCE. In palio il titolino WBA Continental Americas dei superwelter.
La pagina più bella di questo fine settimana pugilistico, secondo me è stata la vittoria per ko al 12 round di Alessio Lorusso sul basco Perez. Un'affermazione a mio parere netta, scaturita da una tattica intelligente. Il nostro è stato bravo a contenere la foga iniziale di Perez boxando di rimessa e rispondendo all'avversario con schivate e colpi molto veloci. Poi, nelle fasi finali del combattimento, quando l'avversario mostrava palesemente i segni della stanchezza, Lorusso ha saputo chiuderla in maniera perentoria. Gravi colpe, secondo me, vanno all'arbitro, incauto nel far prendere al povero Perez una ventina di colpi in un momento in cui non poteva opporre resistenza. Situazione che per fortuna non ha portato a drammatiche conseguenze. Malissimo anche due dei tre giudici, il lettone Kadikis e il francese Fernandez che, al gong dell'ultima ripresa, avevano Perez in vantaggio rispettivamente di uno e cinque punti. Se avessero deciso i cartellini, avremmo quindi assistito ad un vergognoso scandalo. Francamente credo che certa gente non faccia bene a questo sport ma, per fortuna, Alessio Lorusso con sagacia tecnica e dedizione ha saputo mettere le cose a posto diventando , al momento, l'unico campione europeo (EBU) del nostro pugilato. Bravissimo!
A tenere banco nel fine settimana è stata la grande riunione targata Frank Warren andata in scena alla Manchester Arena nella quale Michael MAGNESI è stato sconfitto da Anthony CACACE. Tanti i nomi coinvolti
MASSIMI - WBO - JOE JOYCE b. JOSEPH PARKER KO 11
PIUMA FEMMINILE IBF, IBO, WBC, WBO - Amanda SERRANO UD 12 Sarah MAHFOUD
Il nome più famoso è stato quello di Amanda SERRANO, reduce dall'epico scontro del Garden perso contro Katie Taylor. La portoricana di New York è scesa nei pesi piuma per l'unificazione di ben quattro cinture
Oscurato dal combattimento di Magnesi a Manchester, il 28enne superwelter coratino Felice MONCELLI (24-7-1) vince sul ring tedesco di Ludwigshaven mettendo ko alla 7 ripresa l'idolo di casa, il 33enne Ahmad "Pretty Boy" ALI' (17-1-1) strappandogli la cintura IBF European. Il pugile pugliese si prende così una rivincita in quanto nel maggio scorso, sempre in Germania nella città di Offenbach, era stato immeritatamente sconfitto ai punti da Alì in un incontro valevole per il titolo WBC International. Bravo Felice!!!
Cacace a segno col sinistro su un attacco di Magnesi
MANCHESTER 24.09 -
Michael MAGNESI esce sconfitto dalla Manchester Arena perdendo titolo e imbattibilità. Ha prevalso l'ostruzionismo di Anthony CACACE premiato dalla giuria, al termine di 12 ruvide ma brutte riprese, da un verdetto di split decision che recita 116-111 (giudice inglese) e un inverosimile 117 - 111 (arbitro canadese). In favore di Michael invece è arrivato 116-112 dall'arbitro polacco. Che dire, la delusione è tanta. A mio parere si tratta di un verdetto spudoratamente casalingo: dopo tanti anni so bene che in Inghilterra o vinci prima del limite o , ai punti, te la rischi non poco. Non mi è piaciuto il fatto che questo verdetto premi la boxe di un pugile ostico da affrontare ma avvantaggiato da 10 cm di altezza rispetto all'avversario e da un relativo allungo che gli ha permesso di portare avanti il combattimento in un quasi perenne clinch, usato come vera e propria arma ostruzionistica per evitare il confronto dalla corta distanza più affine al nostro Lonewolf.
Il nordirlandese è riuscito a far valere i maggiori centimetri di allungo mettendo a segno i colpi più puliti
Detto questo, francamente, stasera nella tattica di Magnesi qualcosa non ha funzionato: sicuramente non sono mancati coraggio e tenuta atletica che lo hanno portato a fare un match all'arrembaggio, sempre avanti, con l'obiettivo del corpo a corpo, esponendosi però anche a qualche colpo di troppo nelle fasi iniziali e nelle ultime riprese del combattimento, momenti in cui il nordirlandese ha messo a segno i pugni più puliti che probabilmente hanno rafforzato le già forti convinzioni della giuria.
Antony Cacace proclamato vincitore per split decision. Un verdetto discutibile e casalingo. Sui ring inglesi non è mai sufficiente convincere: bisogna cercare di vincere senza ombra di dubbio
A mio parere è mancata la conclusione dell'azione, l'allungare le serie portate e ovviamente il pugno decisivo che avrebbe spazzato via ogni nuvola. Michael mi è sembrato avere la meglio nelle fasi centrali, in particolare nel 6 round, quando Cacace, sanguinante e affaticato, mostrava un' evidente difficoltà. Poi, però, il nordirlandese passato il momento peggiore (ottimo il lavoro del cutman che arginava una brutta ferita sotto l'occhio sinistro dell'Apache) ha agito di furbizia, parandosi dietro l'allungo del jab, facendo più movimento sulle gambe e riprendendo a piazzare i montanti al volto, soluzione che Magnesi mi è sembrato soffrire. Quindi tutto clinch ogni volta che il nostro arrivava alla corta distanza impedendogli di tirare avanti la propria azione e, di fatto, smorzando la tattica preparata in palestra. Sinceramente anche se Magnesi avesse fatto qualcosa in più nel finale, non credo che il verdetto sarebbe stato diverso. Andare in Inghilterra per espugnare la Manchester Arena con Frank Warren presente e tifante a bordo ring accanto a Tyson Fury, a mio parere, impone una prova superlativa se no non vinci. Da tifoso spero che ci sia una rivincita. La merita il forte Michael Magnesi, alfiere della nostra boxe, il quale, dopo essersi leccato le ferite ed imparato la lezione di inglese, avrà certamente altre opportunità per cancellare questa brutta serata.
Uno sportivissimo Magnesi posa con Cacace dopo il combattimento. Il pubblico inglese ha apprezzato molto l'atteggiamento del nostro pugile.
Dopo aver fallito il peso nella giornata di giovedì, al campione dei superpiuma WBA e WBO Shakur STEVENSON (19-0) erano state tolte d'ufficio le cinture ed il titolo sarebbe stato assegnato soltanto in caso di vittoria del 33enne sfidante brasiliano Robson CONCEICAO (17-2). Ovviamente così non è stato in quanto Shakur, uno tra i migliori pugili del circuito mondiale, davanti al suo pubblico ha dominato l'avversario vincendo quasi tutte le riprese, eccezion fatta per l'8 round durante il quale l'arbitro David Fields lo sanzionava di un punto per aver gettato a terra l'avversario. Ben poca roba rispetto alla boxe messa in mostra dal 25enne pugile di Newark, un pugilato fatto di colpi fulminei portati con la massima precisione. Da non perdere la 2a, 4a e 6a ripresa durante le quali il divario tra i due combattenti è stato netto. Conceicao, comunque autore di un'onorevole incontro, andava kd sul colpo di gong del 4 round colpito da un sinistro al corpo di Stevenson. Nett anche lo score dei giudici: 117-109 due volte e 117-110. Shakur, prima di salire sul ring, aveva dichiarato che, essendo stato impossibilitato a raggiungere il peso, questa sarebbe stata l'ultima uscita nella categoria dei superpiuma e che in futuro avrebbe combattuto al limite delle 135 lb, nei pesi leggeri, dichiarazione confermata anche nelle interviste post fight. Insomma se penso a Stevenson papabile avversario di Haney, Kambosos o Lomachenko già mi sto sfregando le mani.
Nel sottoclou, vittoria dell'imbattuto 25enne superpiuma portoricano Henry LEBRON (17-0) su Andy "El Tiburon" VENCES (23-4-1) ai punti in 8 riprese. Convincente vittoria di forza del peso leggero 23enne Keyshawn The Businnesman DAVIS (6-0 5 ko) sul malcapitato messicano Omar TIENDA BAHENA.
Convincente e furiosa anche l'affermazione del 39enne peso welter newyorkese Pablo VALDEZ (7-0 6 ko) in quattro round contro Noe Alejandro LOPEZ (11-6-1), finito al tappeto tre volte negli ultimi due rounds. La storia di Valdez è davvero singolare e merita di essere raccontata: arrestato per droga nel 2010, è stato in prigione fino al 2018. Durante la detenzione, a causa di una rissa con una guardia carceraria, ha vissuto in isolamento per ben quattro anni. Unica concessione a lui dovuta è stata quella di potersi allenare per rimanere in forma e per non perdere il distacco dalla realtà. Il suo sacco era rappresentato da un materasso. Scontata la pena ha espresso il desiderio di diventare pugile professionista, traguardo avvenuto alla veneranda età di 35 anni. L'obiettivo che Valdez si è prefissato è quello di raggiungere imbattuto le dieci vittorie per poi chiudere con la boxe.
MONTREAL 17.09 - Vittoria sulle 10 riprese per il 33enne gigante russo Arslanbek MAHKMUDOV contro l'esperto Carlos Takam, atterrato per due volte ma molto bravo a venir fuori nel finale andando a segno in più di un'occasione e portando per la prima volta l'avversario ai punti. Makhmudov firmerà con la Top Rank e si lancia così in orbita mondiale.
Mediomassimi - Lyndon ARTHUR b. Gabriel SEQUEIRA TKO 6 Bolton UK
BOLTON 17.09 - Dominio del 31enne pugile inglese (20-1) di Manchester che strapazza SEQUEIRA il quale finisce ben quattro volte al tappeto in sei riprese. Molto bello un montante destro di "King" Arthur. Notevole la differenza di altezza in favore del pugile di casa.
Nella stessa riunione targata Nisse Sauerland/Wasserman Boxing è andato in scena la sfida tra Gavin Gwynne e Craig Woodruff per il vacante titolo inglese dei leggeri. La sfida, dopo 12 rounds, è terminata con un contestato verdetto di parità da entrambe le parti
Massimi - Kevin LERENA b. Mariusz WACH UD 12
KEMPTON PARK - Sudafrica - Netta vittoria del peso massimo locale Kevin Lerena (28-1) sul 42enne polacco ex contender di Klitchko, Mariusz The Viking Wach (36-9). Il combattimento è stato praticamente a senso unico e Lerena con un larghissimo 108-120 due volte e 110-118 ha conquistato la cintura vacante IBO Intercontinental.
PLANT CITY - Florida - Clou della riunione promossa da ProBoxTV (Roy Jones & Raul Marquez), il vacante titolo WBO Global dei massimi leggeri tra i due picchiatori Brandon GLANTON (17-0 14 ko) e il messicano Mario AGUILAR (22-8 18ko). Nonostante la tecnica da rivedere per entrambi, Glanton l'ha chiusa al 2 round con un pesante montante sinistro al fegato che lasciava Aguilar dolorante a terra oltre il dieci. A dimostrazione che non si trattava di un match per palati fini è il gancione rifilato da Aguilar al povero arbitro Josè Hiram Rivera, il quale a sua volta si rivelava inaspettatamente un grande incassatore.
Il terzo capitolo tra questi due fuoriclasse l'ha vinto Canelo (58-2-2), nettamente, dopo 12 riprese francamente deludenti durante le quali il campione messicano ha fatto il minimo indispensabile per portare a casa la vittoria. Sul giudizio di Golovkin (42-2-1) pesa naturalmente l'età, che ha portato il kazako ad assumere una tattica forse troppo attendista per più di metà combattimento. Il jab sinistro, non più sferzante come qualche anno fa, non veniva seguito da serie convincenti, probabilmente per non esporsi alla risposta di Alvarez. Golovkin usciva dal guscio durante l'8 ripresa quando finalmente riusciva a mettere a segno qualche buon colpo al volto e a dare seguito a questa trama anche nel corso del 9 e del 10 tempo. Tuttavia GGG non riusciva a trovare il pugno decisivo, che gli aveva fatto vincere la dura sfida contro Murata nell'Aprile scorso. Così Alvarez si aggiudicava sfida e trilogia: ha colpito di più rispetto all'avversario ma soprattutto ha usato la testa nel contenerlo piuttosto che esporsi ai colpi del 40enne kazako quando non ce n'era bisogno. Il verdetto della giuria a mio parere è stato un pò stretto per l'andamento che ha vissuto la sfida : 112-116 e 113-115 due volte. Per quanto riguarda il prossimo futuro Triple G ha subito sconfessato l'opzione ritiro, dichiarando di voler continuare a difendere le sue cinture di campione dei pesi medi. In quanto a Canelo, dopo aver accusato problemi alla mano per tutta la durata del combattimento, ha lasciato intendere che dovrà operarsi e soprattutto che il suo corpo necessita di un periodo di riposo il quale potrebbe durare anche un anno. Sembrano così improvvisamente lasciate sullo sfondo le tentazioni per un eventuale rematch contro Bivol.
SUPERMOSCA WBC - JESSE RODRIGUEZ b. ISRAEL GONZALEZ UD 12
Nel sottoclou bell'incontro valevole per la corona WBC dei supermosca tra il 22enne campione texano Jesse Bam Rodriguez e il messicano Israel Gonzalez. Lo sfidante, al cospetto di uno tra i migliori pugili di ultima generazione, partiva forte aggiudicandosi il primo round grazie all'uso costante del jab sinistro. Tuttavia Rodriguez, mancino dotato di potenza e velocità d'esecuzione, indirizzava prontamente il combattimento dalla sua alzando i giri del motore e facendo un ottimo uso degli spostamenti per colpire Gonzalez da più angolazioni. Quest'ultimo però si rivelava avversario ed incassatore di ottima fattura, rispondendo ai colpi più potenti del campione e, soprattutto, non mollando di un centimetro. Il combattimento, che vedeva Bam Rodriguez in leggero vantaggio, diventava più duro nel corso dell' 8 round quando Gonzalez si feriva dopo uno scontro di testa e quando lo stesso finiva al tappeto colpito da un netto colpo basso del texano sanzionato ufficialmente dall'arbitro Kenny Bayless (altri due netti colpi bassi di Rodriguez non venivano sanzionati nel 6 e nell'11 round). Rodriguez riusciva però a ricomporsi e ad aggiudicarsi le ultime quattro riprese andando a vincere nettamente ma secondo me con un verdetto troppo largo (un giudice gli assegnava tutte le 12 riprese nonostante il richiamo ufficiale) che penalizzava eccessivamente il coraggioso Gonzalez.
AKHMEDOV b. ROSADO UD 10
Vittoria unanime e molto larga anche per il kazako Ali AKHMEDOV, vittorioso ai punti sulla vecchia e ormai consunta gloria Gabriel ROSADO. Akhmedov, la cui carriera subì una brutta battuta d'arresto nel 2020 incappando in un duro ed inatteso ko contro Carlos Gongora, ultimamente ha però fatto registrare notevoli progressi nel suo pugilato. Apparso più mobile sul tronco e più accorto nella gestione del combattimento, potrebbe aver imboccato la strada giusta. I mezzi, anche in fatto di potenza, non gli mancano e stasera Rosado, eccezion fatta per il primo round, ha costantemente subito l'azione del kazako.
MEDI - WILLIAMS b. CONWAY UD 10 -
Vittoria unanime (97-92 due volte e 96-93) ai punti in 10 rounds per Austin Ammo Williams, 26enne imbattuto texano, contro l'inglese Keron Conway. Il combattimento, non bello e abbastanza monotono, si è deciso nelle ultime due riprese. Durante il 9 round, Williams atterrava l'avversario con un preciso montante destro e si aggiudicava anche la 10 ed ultima ripresa. In palio il vacante titolino WBA International dei pesi medi.
UNDERCARD
Nell'undercard segnalo Diego PACHECO 21enne imbattuto supermedio di Los Angeles ha colto la 16 vittoria (13 ko) battendo al 5 round il 33 portoricano Enrique Collazo. Dopo 4 noiose riprese con Pacheco a fare il match e Collazo in attesa, il primo scagliava un largo diretto destro seguito da una serie a due mani che mandava Collazo al tappeto. Rialzatosi, il portoricano veniva buttato alle corde e investito da un'altra scarica che induceva l'arbitro a fermare il match.
Bella affermazione di Marc CASTRO (8-0 6 ko) 23enne superpiuma californiano che ha messo ko al 5 round il messicano Kevin Montiel Mendoza con uno spettacolare montante destro.Pareggio dopo 6 riprese tra Aaron Aponte e Fernando Molina al limite dei superleggeri. Vittoria infine per il supermosca texano Anthony Herrera su Delvin McKinley per decisione tecnica al 5 round dopo una testata che non permetteva a MC Kinley di continuare.