TRE MOTIVI PER CUI PACQUIAO MI HA ESALTATO

Manny Pacquiao vs Keith Thurman da boxeringweb.net


Manny Pacquiao, a 40 anni suonati, ha vinto l'ennesima sfida rafforzando il suo status di leggenda vivente del pugilato mondiale. Fin qui più o meno quasi tutto nella norma. Il dato che però mi ha fatto lustrare gli occhi è come il Senatore Filippino è riuscito ad avere ragione di Keith Thurman.

Se diamo un'occhiata alle statistiche di CompuBox, infatti, noteremo una netta differenza per quanto riguarda il rapporto tra i colpi portati e quelli andati a segno. Forbice molto sensibile in favore di Thurman che, da questo punto di vista, ha mostrato una precisione più netta rispetto al suo avversario con 192 pugni andati a bersaglio su 443 portati (43%) contro i 113 sui 340 (33%) di PacMan.

Locandina del match da boxrec.com


Questo è forse il dato che è passato più in sordina, che non deve farci dimenticare lo spessore di Keith Thurman (29 - 1 - 22 ko), un campione vero, probabilmente tra i migliori in circolazione durante questi anni e arrivato imbattuto all'incontro più importante della carriera. Frenato spesso da problemi fisici che ne hanno ostacolato la carriera, sul ring del MGM di Las Vegas l'americano ha comunque dato sfoggio di un ritmo a tratti impressionante e di una precisione chirurgica nel portare i colpi. A mio parere, se di fronte non avesse trovato un campionissimo come Pacquiao, "One Time" avrebbe probabilmente vinto. Il dato è infatti confermato anche dalle "scorecards" dei tre giudici che, alla fine dei 12 rounds, hanno comunque espresso un verdetto di "split decision" per una vittoria su cui, a mio parere, ballano due- tre punti di differenza (115 a 112 per il filippino mi sembra il verdetto più calzante).



Manny Pacquiao, a mio parere, ha costruito la vittoria su due episodi fondamentali. 1) Il kd inflitto a Thurman nel primo round grazie a una combinazione astuta che coglie impreparato l'avversario. Pacquiao getta il peso in avanti sulla gamba destra, affondando con il diritto sinistro. Quasi contemporaneamente (e qui sta il difficile) scatta un corto gancio destro, portato quasi balzando in avanti (l'azione termina con la gamba sinistra in avanti). L'avversario si preoccupa di non prendere il primo colpo e rimane scoperto sul destro, che entra di slancio in velocità e non lascia scampo. Sul filmato che ho postato è possibile notare al rallenty l'efficacia di questa azione, peraltro già esibita da PacMan in precedenti match. 2) Il colpo al bersaglio grosso scagliato dal filippino durante la decima ripresa, il quale ha quasi spento le lampadine a Thurman. Un colpo fondamentale in quanto il pugile statunitense, in netta ripresa, stava riacciuffando le sorti del match dopo un avvio difficilissimo.

Destro al corpo di Thurman da ABS-CBN.com


Il resto fa parte del campionario che caratterizza le leggende dello sport: grande capacità mentale di gestire certe situazioni a un livello altissimo, grande capacità di soffrire, grande bagaglio di esperienza acquisita in quasi venticinque anni di attività contro i più forti della boxe odierna. Dimenticavo: il match era valido per la corona Wba (versione Super) dei pesi Welter detenuta da Thurman ma credo che questo fosse l'ultimo particolare.


Mondiale (Super) Wba Welter: Manny Pacquiao (Phi) b. Keith Thurman (Usa) - SD 12
Arbitro: Kenny Bayless - Giudici: Glenn Feldman 113-114; Dave Moretti e Tim Cheatham 115-112

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